La viabilità di Mombasa sta per cambiare in maniera radicale, per trasformare quella specie di caos anarchico e continuo in un traffico regolamentato che possa garantire sia i trasporti legati al commercio che quelli di tipo turistico.
Il più grande porto del Kenya è infatti anche lo svincolo numero uno per gli autotreni e i container che vanno non solo a Nairobi ma anche in Uganda e in Tanzania via Taveta, e a Malindi e Lamu.
Ma Mombasa rimane il punto d’arrivo di tutti i turisti stranieri che hanno interesse a visitare la costa swahili, da Diani a Malindi.
Il terzo appalto stradale è stato definito ieri e sarà anche questo destinato ad una ditta cinese, si tratta del tratto di 12 chilometri dall’imbocco della highway per Nairobi fino al sobborgo di Jomvu. Dodici chilometri di superautostrada a sei corsie, tre in uscita e altrettante in entrata, per smaltire tutto il traffico della seconda città del Kenya.
Nel frattempo gli altri due progetti sono in dirittura d’arrivo, secondo il Ministero dei Trasporti: per la tangenziale che collegherà l’aeroporto internazionale Moi alla strada che porta verso il confine con la Tanzania, oltrepassando il canale di Likoni (e l’obbligo di dover prendere il traghetto) è questione di qualche mese.
In un primo tempo si era parlato dell’inaugurazione il 23 agosto, ma la campagna elettorale ha rallentato i lavori. Soprattutto ci sarà il tratto di ponti interni che richiede tempo e perizie.
Più veloce il discorso per il bypass cittadino di Dongo Kundu. Già 10 chilometri completati, bisogna solo unirlo all’uscita dall’aeroporto, e per i turisti che arrivano dall’Europa uscire dalla città caotica diventerà più facile e meno traumatico.