Dopo il chiacchierato appalto della “Silicon Savannah” in Kenya da parte di un’azienda italiana, la Maltauro, una società di progettazione integrata a capitale italiano, Politecnica, è stata incaricata di realizzare l’East African Kidney Institute Centre of Excellence a Nairobi, modernissimo polo ospedaliero che dovrebbe diventare il punto di riferimento per l’urologia e la nefrologia di tutta l’Africa subsahariana.
La nuova struttura ospedaliera, di cui nei giorni scorsi sono stati presentati i rendering, nel suo impiego completo non si rivolgerà solo alla popolazione keniota, ma anche agli abitanti delle nazioni limitrofe, tra cui Etiopia, Somalia e Tanzania, cui saranno riservati spazi ed aree ospedaliere progettate secondo standard sanitari internazionalmente approvati e riconosciuti.
Una nuova ed importante sfida, carica di innovazione e di valori tecnici e sociali che rientra in uno dei molti programmi istituzionali di investimento a cui Politecnica partecipa in ambito internazionale, nello specifico nel programma di finanziamento attuato dall’African Development Bank nei confronti del Governo Keniota, con l’obiettivo di affrontare e superare le difficoltà del mercato del lavoro per i professionisti qualificati nelle specialità biomediche di nefrologia e urologia all’interno dell’East Africa’s Centre of Excellence (EAC).
Con una superficie complessiva di 15.000 m2, per un investimento totale stimato da parte del Ministero della Sanità del Kenya di circa 16 milioni di euro, il progetto si colloca in posizione baricentrica all’interno dell’area metropolitana, in un ampio spazio verde, a ridosso dell’importante nodo stradale di Ngong Road e nelle immediate vicinanze del Kenyatta National Hospital e del Polo Universitario nazionale.
L’edificio al suo interno ospiterà, oltre ad aree didattiche, a destinazione universitaria e congressuale, dipartimenti ospedalieri ad altissima tecnologia medica. Saranno presenti un dipartimento di dialisi con 45 posti letto, un’area critica da 20 posti letto, un blocco operatorio e un’area di diagnostica per immagini di ultima generazione, oltre a servizi ambulatoriali, di laboratorio e di supporto. A questi spazi si aggiungono due livelli dedicati alla degenza e atti ad ospitare, in camere organizzate con tagli differenti, un totale di 160 pazienti interni.